FOOD-MENU'/Cibo-menù


L'alimentazione di un →astronauta è stato uno dei primi problemi di →fattore umano che ci si è posti agli albori dei voli spaziali. Il cibo previsto per una missione spaziale deve essere in grado di fornire tutte le sostanze di cui l'organismo umano necessita, soprattutto quelle che possono contribuire a contrastare gli effetti →fisiologici della microgravità (→WEIGHTLESSNESS). Inoltre deve essere disponibile per tutta la durata della →missione: se questa è lunga, il cibo dovrà essere a lunga conservazione.

Pasto a bordo della stazione Skylab
Inizialmente si pensava che alimenti preparati sottoforma di pasta cremosa e confezionata in tubetti potesse essere un buon aiuto ad un astronauta che si nutra in un ambiente di microgravità. Ma ciò non era soddisfacente per il palato degli astronauti, e si capì che era possibile nutrirsi nello spazio con cibi simili a quelli di tutti i giorni sulla Terra, salvo qualche accorgimento. 
Per garantire la lunga conservazione, il risparmio di massa al lancio e la semplicità di preparazione, la maggior parte degli alimenti per astronauti vengono confezionati sottoforma disidratata: la reidratazione con acqua calda permette di preparare pasti caldi in poco tempo. Il cibo viene già preparato a bocconi per facilitare l'atto di mangiare. La scelta fra molti differenti piatti e menù rende più interessanti i pasti degli astronauti rispetto ai tubetti da spremere usati nelle prime missioni spaziali effettuate.

Ref. ECKART 1998, CAPRARA 1999, HARRISON 2002
(immagine tratta da <www.nasa.gov>, 03/11/2010)