SPATIAL ORIENTATION & PERCEPETION/Orientamento spaziale e percezione

La percezione e l'orientamento spaziale in microgravità sono completamente diversi da quelli che si sperimentano sulla Terra. In orbita non esiste un alto e un basso, poiché ogni direzione può essere indistintamente eletta a zenit in quanto l'assenza di risultanti sul corpo umano non influenza l'orecchio interno responsabile della percezione spaziale. Due astronauti possono trovarsi a lavorare nello stesso modulo mantenendo due direzioni piedi-testa completamente differenti l'uno dall'altro, sfasate anche di 180° senza minimamente intaccare la loro percezione spaziale. In un modulo spaziale non esiste di per sé un pavimento, una superficie, su cui lavorare: esiste invece un volume da utilizzare. Nei primi giorni un astronauta in microgravità può avere dei disturbi di orientamento causati dal cosiddetto “mal di spazio” (→SPACE ADAPTATION SYNDROME) e possono essere necessari alcuni giorni per adattare il corpo umano all'ambiente di microgravità.
Nonostante la adirezionalità preferenziale di lavoro, è bene in un modulo spaziale abitato orientare i suoi sistemi e il suo layout (→MODULE LAYOUT & ILLUMINANCE) favorendo una direzione preferenziale. Sulla sezione occidentale della Stazione Spaziale Internazionale la configurazione dei moduli cilindrici distingue una direzione “pavimento” rispetto ad una “soffitto”, così fa poter orientare sistemi, →PAYLOAD e rack (→STOWAGE) lungo una stessa direzione, permettendo all'astronauta di orientarsi più facilmente e istintivamente fra i vari apparati.

Ref. KANAS 2008.

(immagine tratta da http://www.xaphoon.com/dataegg/Astronaut.gif, 10/12/2010)