SALARY/Stipendio

La professione di astronauta prevede ovviamente uno stipendio. Se ne parla poco,ma è curioso osservare come non è scontato che un lavoro tanto straordinario come quello dei viaggiatori spaziali preveda un salario altrettanto insolito. Il discorso cambia a seconda del Paese a cui appartiene l'astronauta e se è in missione oppure no. Negli ultimi bandi NASA per la selezione di candidati si segnala che un astronauta può guadagnare fra i 59000 e i 130000 dollari annui. Secono l'astronauta Shuttle Mike Mullane, gli astronauti NASA in missione nello spazio ricevono una somma aggiuntiva giornaliera (per diem) di 20-30 $ (dal suo libro Do Your Ears Pop in Space? And 500 Other Surprising Questions about Space Travel, Wiley, 1997; pag. 215). Ma è risaputo comunque che gli stipendi NASA (ente governativo) sono minori rispetto a quelli proposti dall'industria privata: questo spiega perché molti astronauti dopo un certo numero di missioni, fin dagli anni Sessanta, lasciano l'ente spaziale per assumere incarichi e ruoli in aziende private.
Nell'Unione Sovietica lo stipendio dei cosmonauti non era elevato ma rispecchiava un normale stipendio di lavoratore. Particolari missioni storiche prevedevano premi come automobili, dacie, …
Oggigiorno in Russia uno stipendio da cosmonauta oscilla tra i 20 e i 30 mila rubli, ossia tra i 560 e gli 840 euro. Il salario di un normale ingegnere del settore pubblico. Non è elevato, anzi. Questo stipendio così basso è anche causa di una certa difficoltà a ricercare candidati cosmonauti, che preferiscono svolgere il normale lavoro di ingegnere a Terra piuttosto che imbarcarsi in un'avventura che comunque rimane rischiosa e che richiede molti sacrifici. I cosmonauti che accettano affrontano le difficoltà e il basso stipendio per il desiderio “infantile” di vedere la Terra dall'alto e contribuire all'esplorazione spaziale. Ulteriore problema russo è che i cosmonauti non figurano neanche nel registro ufficiale delle professioni: nel loro libretto di lavoro sono definiti semplicemente “ingegneri".


Ref. HARRISON 2002, VAN PELT 2005.